Per installare una distribuzione Linux non elencata come disponibile, è possibile importare qualsiasi distribuzione Linux usando un file TAR. In alcuni casi, come con Arch Linux, è possibile installare usando un .appx file. È anche possibile creare una distribuzione Linux personalizzata da usare con WSL.
SUSE Studio: creare una distribuzione via web
Dopo aver installato WSL, sarà necessario creare un account utente e una password per la distribuzione Linux appena installata. Per altre informazioni, vedere le procedure consigliate per la configurazione di un ambiente di sviluppo WSL .
Contiene tutti gli strumenti necessari per creare immagini per la distribuzione di SUSE Linux Enterprise Server in ambienti cloud come Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure, Google Compute Platform o SUSE OpenStack Cloud.
Public-Cloud-Module 15-0. Contiene tutti gli strumenti necessari per creare immagini per la distribuzione di SUSE Linux Enterprise Server in ambienti cloud come Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure, Google Compute Platform o SUSE OpenStack Cloud. Dipendenze: Basesystem, Server Applications
Suse Studio è dedicato a chi vuole creare una propria distribuzione Linux personalizzata.Nella rete sono presenti molte guide che ci guidano passo passo durante la creazione della nostra distribuzione, nessuna però è abbastanza semplice da poter essere affrontata da chiunque; a rendere tutto più facile ci viene in contro Novell con il sito SUSE Studio.
A questo punto SUSE Studio creerà la distribuzione nel formato da noi scelto e con le opzioni selezionate e la mostrerà nella homepage.Avete a disposizione 15GB nel vostro account per creare, con questo semplice metodo, tutte le distribuzioni che volete!
Sapere com'è il proprio sistema, come e dove si vuole installare Linux, nel caso sia presente già un altro sistema operativo, è fondamentale, per cui è bene assicurarsi, prima di procedere, di conoscere le informazioni di base riguardo a:- Hardware a disposizione. Solitamente durante l'installazione il proprio hardware viene rilevato automaticamente, ma possono esserci rari casi in cui questo non accade. In genere se si usa un PC standard con una nuova distribuzione non ci sono problemi nel riconoscimento di componenti e periferiche.- Sapere quali e quanti Hard Disk sono presenti sul sistema, come sono partizionati, quali sono cancellabili. Queste informazioni sono visualizzabili durante l'installazione, ma si deve essere certi di sapere dove sono i dati (per esempio, una installazione di Windows esistente) che non si vogliono cancellare.- Configurazione di rete, se prevista (indirizzo IP, subnetmask, nome macchina, server DNS).- Il tipo di attività che si intende fare con Linux (si userà come workstation o come server? si installa su un portatile? Si ha idea di quale software si vorrà usare?).Gli scenari possibili sono vari, dipendono dalle singole situazioni e possono riassumersi in questi casi generali:- Installazione su un computer esclusivamente dedicato a Linux (con o senza dati presenti sull'hard disk, che comunque si intende cancellare). Questo è il caso più semplice e se si ha a che fare con hardware non particolarmente esotico (normale PC, di marca, o assemblato, con processore Pentium o superiore) non dovrebbe creare alcun problema con una distribuzione recente.- Installazione su un PC dove è già presente Windows e si ha a disposizione un hard disk libero o una partizione completamente libera all'interno dell'hard disk con Windows. Anche in questo caso l'installazione può procedere senza particolari problemi: durante le sue fasi verranno evidenziate le partizioni presenti sull'hard disk e sarà possibile decidere di utilizzare per Linux quelle libere, senza toccare quelle in cui si trova Windows.- Installazione su un PC dove è presente Windows e non è disponbile un hard disk aggiuntivo, spazio non partizionato o una partizione sacrificabile. Questo purtroppo, oltre ad essere il caso più ostico, per un normale computer domestico, è anche il più comune. In queste situazioni si possono seguire diverse strade:-- Provare Linux con un Live CD (come Knoppix) che permette di usare Linux senza installarlo sull'harddisk, eseguendo il boot direttamente dal CDROM. Non è una soluzione definitiva (un sismile approccio ha degli inevitabili limiti e minori performance) ma può essere un ottimo modo per iniziare a familiarizzare con Linux senza alcun bisogno di installarlo e in completa sicurezza.-- Procurarsi un hard disk aggiuntivo (di 1 GB o più) e aggiungerlo al proprio PC (indicativamente come Secondary Master, lasciando Windows sul Primary Master) per poterlo usare liberamente con Linux.-- Creare dello spazio sull'hard disk esistente: se si hanno partizioni quasi vuote, spostare i dati presenti, in altre partizioni Windows e "sacrificare" la partizione semi-vuota per l'installazione Linux; alternativamente considerare la possibilità di usare strumenti come Fips o Partition Magic per Windows o Parted per Linux (lanciato da un Live CD) per ridurre la dimensione delle partizioni esistenti e creare spazio per Linux.Fare massima attenzione a simili procedure: se fatte in modo scorretto o interrotte (per esempio da un blackout) possono definitivamente compromettere i dati presenti sul proprio hard disk. Un backup preventivo dei propri file, seppur di solito non necessario, è generalmente consigliato.-- Installazione su PC con hardware particolare o architetture non basate su processori tipo Intel o AMD (i386).In questi casi la procedura di installazione può essere più complicata (per la richiesta di driver aggiuntivi per gestire l'accesso al disco) o non riconoscere alcuni dispositivi e schede (per esempio i modem interni).Se si vuole installare Linux su Mac o sistemi con architettura non Intel-like, sono necessarie distribuzioni particolari e procedure a volte più complesse.
REDHATLa versione commerciale di RedHat (Enterprise edition) si aggiorna tramite il RedHat Network (RHN) che permette di gestire e aggiornare facilmente anche via Web una moltitudine di sistemi. up2date, utilizzabile sia via command line che tramite interfaccia grafica, è il programma utilizzato per aggiornarsi tramite RHN.Fedora, la distribuzione free di RedHat, aperta alla community, si aggiorna tramite yum (tool di aggiornamento derivato da Yellow Dog Linux) che si appoggia a svariti mirror worldwide.Sono disponibili, ma non inclusi dei CD ufficiali, altri strumenti di aggiornamento come autorpm o la versione per rpm di apt.DEBIANI pacchetti .dep di Debian vengono gestiti e aggiornati tramite il potente apt che appoggiandosi ad un elenco di mirror distribuiti permette di scaricare e aggiornare software sia del ramo "stable" che quello "testing". Con il comando apt-get di fatto si gestisce ogni attività.MANDRIVAL'aggiornamento e la gestione dei pacchetti rpm avviene tramite l'interfaccia grafica rpmdrake o il tool testuale urpmi. Entrambi si appoggiano a dei mirror configurabili e sono presenti di default sul sistema. NOVELL - SUSETramite il tool grafico di configurazione Yast2, strettamente integrato in ogni distribuzione Suse, è possibile gestire e automatizzare gli aggiornamenti dai mirror selezionati.SLACKWAREI pacchetti tgz di Slackware possono essere aggiornati dai mirror ufficiali tramite tool come swaret e slapt-get, che vanno scaricate a parte.GENTOOE' fortemente radicato nel sistema di gestione dei portage di Gentoo l'aggiornamento (tramite scaricamento dei sorgenti e ricompilazione automatica degli stessi) e l'installazione del software. Il comando emerge provvede a tutto.Patching dei SorgentiTramite utility come patch o diff, o semplicemente ricompilando i sorgenti presenti nel tar.gz (./configure ; make ; make install), è possibile applicare o creare patch (file contenenti modifiche da apportare ai file originari) al software installato sul sistema senza l'utilizzo di pacchetti. Questa operazione viene eseguita principalmente quando si lavora direttamente dai sorgenti, ricompilandoli una volta applicata la patch e può applicarsi a qualsiasi distribuzione.Non essendo legata ad uno specifico sistema di packaging, va fatta manualmente. 2ff7e9595c
Comments